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I SUONI NASCOSTI

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Voci, rumori naturali, rumori prodotti dall’uomo, versi di animali, musica: il mondo che entra nei nostri orecchi è veramente variegato. Questo esercizio è fatto per aiutarti a descrivere questo mondo quando scrivi, ed anche un po’ a prestare più attenzione a quello che ti circonda. Non hai letto l’articolo sull’importanza dei sensi? Fallo ora, prima di andare avanti. SAPPIAMO USARE I NOSTRI SENSI?

Insieme alla vista l’udito è il senso che viene stimolato di più nelle nostre giornate, soprattutto dai media che tutti usiamo in maggiore o minore misura: il mondo esterno, anche il più lontano da noi, ci arriva attraverso gli occhi e le orecchie. In certi casi gli stimoli uditivi sono tanti e tali che in quei momenti preferiremmo non averle, le orecchie. Ma pensa cosa perderemmo: le più grandi emozioni passano attraverso l’udito. Il primo vagito del nostro bambino, l’ineffabile melanconia  di un notturno di Chopin, la sensualità della musica latina, sentirsi dire ‘ti amo’ dalla persona amata, il grido di dolore di una creatura ferita, il suono rilassante della pioggia che cade leggera (come quella che sto sentendo mentre scrivo, un sottofondo da mynoise.net).

E dunque, queste orecchie ci servono anche per scrivere, altroché. Facciamo qualche esercizio insieme per imparare ad usarle bene. Qui ti propongo I SUONI NASCOSTI, ma puoi provare anche IL COLORE DELLA MUSICA.

In ogni casa ci sono suoni a cui non facciamo mai caso e che pure costituiscono lo sfondo della nostra vita quotidiana. Poi capita quel giorno che siamo soli in casa, la tv è spenta, il cellulare tace, e ci accorgiamo che c’è un rumore strano. non capiamo cos’è, magari ci preoccupiamo pure un po’, e poi scopriamo che è il nostro orologio a muro che instancabilmente ticchetta, guidandoci nell’organizzazione del tempo ma bellamente ignorato. Rendiamo giustizia ai rumori nascosti, e magari ne scopriremo di nuovi, piacevoli o inquietanti, chissà. A te definirli.

In un momento in cui non ci sono rumori esterni di nessun tipo, siediti comoda/o nella stanza che hai scelto, chiudi gli occhi e ascolta per qualche minuto. Prima di tutto cerca di capire cos’è quello che senti (anche il silenzio ha un suono? chissà) e poi descrivilo: un suono ritmico, sibilante, continuo, alternato, sfrigolante, tutto quello che ti viene in mente. E poi, senza aprire gli occhi, aggiungi qualche descrizione da altri sensi: ha un colore, quel suono? ha una corposità? magari un odore, un sapore?  Aggiungi anche cosa suscita in te, nell’immediato: è fastidioso, è piacevole, è rilassante, è antipatico: cerca di capire perché. Se non vuoi perderti nulla, registrati sul registratore del cellulare mentre descrivi. Se hai buona memoria, tieni a mente e quando riapri gli occhi, scrivi tutto.  E, come per gli altri sensi (se hai già fatto altri esercizi lo sai già) se qualcosa si è fatto strada nella tua mente mentre ascoltavi quel suono, magari un paragone (è come, sembra…) oppure un ricordo (l’ho sentito quella volta che..) scrivi anche quello.

Buon ascolto!

P.S.: per l’appunto non hai sentito nulla… ma proprio nulla. Magari cambia stanza. Oppure vai a leggere I suoni della casa

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