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AVATAR! – un corso di scrittura per inventarsi personaggio

Eh sì, sarebbe piaciuto parecchio anche a me sfruttare l’immagine dell’Avatar di James Cameron, quello del film in 3 D del 2009 che ha avuto tanto successo, nonché tre Oscar… ma l’immagine è coperta da copyright, per cui mi sono dovuta accontentare di questo sostituto con meno pretese.

Il senso comunque è quello. Mi prendo un momento per spiegarvi, sfruttando il vocabolario Treccani,  da dove viene il nome. Avatàr viene dal sanscrito avatāra  che nel  brahmanesimo e nell’induismo indica la discesa di una divinità sulla terra, e in particolare ciascuna delle 10 incarnazioni del dio Visnù. Per estensione, nell’uso letterario, reincarnazione, ritorno, trasformazione: e quindi, nei giochi di ruolo virtuali, personaggio dalle più diverse sembianze che rappresenta l’alter ego dei vari partecipanti, sostituendoli nelle azioni di gioco.

Io lo pronuncio, come molti,  con l’accento sulla prima a, àvatar , probabilmente influenzata dal film, e dalla pronuncia inglese.

E ora veniamo al corso. Visto il perdurare di questa pandemia e quindi l’impossibilità di tenere corsi dal vivo, e visto che diverse persone che hanno fatto altri miei corsi hanno ancora voglia di scrivere e sono disponibili ad adottare la modalità online, ho creato AVATAR!

Il corso ha due obiettivi fondamentali, uno più ‘tecnico’ ed uno più ‘olistico’.

Se non capite cosa voglio dire con ‘olistico’, posso spiegarlo dicendo che il secondo obiettivo si rivolge a voi come persone nella vostra interezza, più che a voi come scrittori e basta.

Molti di voi sanno che per me la scrittura non è solo un modo per dare ali alla propria fantasia, per intrattenere gli amici o per sfogarsi del proprio quotidiano: io la ritengo un potente metodo per conoscersi meglio, per portare alla luce quello che teniamo nel fondo del nostro cuore e quindi guarire anche le proprie ferite. Ma, da buona Bilancia, tengo sempre i piatti in equilibrio, o almeno ci provo: e quindi i miei corsi sono spesso un misto di tecnica ed esplorazione di sé. In realtà le due cose vanno proprio bene insieme, una volta che si sia saltato il fosso del ‘censore interno’ (vedi l’articolo SCRIVERE BENE O SCRIVERE E BASTA? ) e si sia disponibili ad utilizzare la tecnica per poter parlare meglio delle nostre gioie, dei nostri sentimenti, delle nostre paure. Sicuramente questo metodo è un compromesso, e non arriva mai a spingere chi partecipa ai miei corsi fino in fondo al proprio ‘pozzo’ interiore: ma chi vuole ci può comunque arrivare…

D’altra parte, tutti voi che amate la scrittura sapete bene che nessuno scrittore resta mai estraneo a quello che scrive. Anche se non parla di sé apertamente, lo fa attraverso i suoi personaggi, gli ambienti e le epoche di cui parla. Io cerco di farlo fare più consapevolmente, e dunque AVATAR!

L’obiettivo ‘tecnico’ di Avatar è migliorare la capacità di descrizione quando si racconta, cercando di non trascurare nessun aspetto:

1) le descrizioni ambientali > Descrivere un luogo, o un ambiente chiuso, come una casa.

Migliorando questa capacità, i vostri lettori saranno più facilmente proiettati nei posti dove si svolgono le vostre storie. Potranno addirittura sentircisi fisicamente dentro, annusare l’odore del fumo che esce da un camino, sentire sotto i piedi l’erba secca o la sabbia umida, vedere il castello di cui parlate alzarsi di fronte ai loro occhi.

Lo faremo con l’uso delle tecniche che ci offrono la linguistica e gli esempi letterari di cui la nostra cultura è così ricca, e sfruttando pure l’effetto evocativo della lingua letta: infatti, anche come suoni le parole che usiamo non sono neutre, ma richiamano significati. Per questa specifica parte mi avvarrò degli insegnamenti di un caro e dotto amico, Luigi Arista, poeta e scrittore, che purtroppo non è più qui ad aiutarci materialmente, ma che sono sicura mi sta sorridendo da dove si trova adesso.

2) descrizioni di stati d’animo attraverso la tecnica del ‘mostrare non dire’.  In sintesi far descrivere cosa prova un personaggio  solamente tramite la sua espressione, i suoi gesti e movimenti. Per chi fa corsi di scrittura  sentirsi riproporre il ‘mostrare non dire’ può sembrare banale, ma è una tecnica da cui c’è sempre da imparare. E, a completamento, incroci di stati d’animo e natura: come si percepisce diversamente l’ambiente esterno in un diverso stato d’animo.

4) descrizioni sensoriali: una o più serate saranno dedicate ai cinque sensi, cercando di trasformare in occasioni divertenti l’ostacolo del dover stare ognuno a casa sua…

Dell’obiettivo ‘olistico’ del corso ho già spiegato: e qui entra in gioco Avatar, cioè un alter ego del partecipante, il quale lo crea e fa vivere durante tutti gli incontri. Non è un avatar ‘libero’: sarà la sorte a sceglierlo e, se succede come di solito, sceglierà quello giusto per noi.

L’Avatar farà gli esercizi più personali. Chi partecipa al corso potrà basarsi sulla propria esperienza, ma dovrà viverla dal punto di vista del suo alter ego, imparando così anche a distanziarsi da se stesso, a guardarsi con occhi diversi. Dovrà tenere insieme le fila della vita di una persona totalmente (?) diversa da sé, e da una settimana all’altra restare coerente con il suo personaggio. Questo lo aiuterà ad entrare nell’intimità di un altro, a descriverne i gusti, le emozioni, le reazioni, a trovare la sua voce, proprio come si deve fare con un personaggio di racconto.

Lavorare con un avatar da una parte infatti serve ad abituarci a creare e far muovere i personaggi dei nostri racconti, ma dall’altro ci obbliga a riflettere anche su noi stessi, perché il nostro avatar siamo noi.

Attraverso lui/lei riviviamo le nostre esperienze, ma  sempre attraverso lui/lei incontriamo anche gli altri: immedesimandoci in una persona diversa da noi, siamo obbligati a comprendere cosa vuol dire essere qualcun altro, e di conseguenza, può sembrare strano ma non lo è, capiamo meglio cosa siamo noi.

L’avatar ripercorrerà alcune nostre memorie, e in questo modo ci aiuterà a capire come avrebbero potuto essere vissute da qualcun altro, e da qui a a capire che ogni percezione di un’esperienza è personale, c’è solo un passo: un po’ come lo scriversi in terza persona, porrà tra noi e il nostro vissuto la distanza che serve per riviverlo senza esserne troppo coinvolti, con più serenità e distacco. Sarà lui a dialogare con gli altri Avatar al posto nostro, ma dietro di lui ci saremo noi: forse ci sarà più facile esprimere le nostre sensazioni ai nostri compagni usando la sua maschera, ma, anche qui, forse ci aiuterà a capire come qualcun altro possa essere visto da chi noi non siamo, e quindi, come ogni giudizio sia legato a chi lo emette. Ci renderà più obiettivi? Meno inclini ad emozioni negative? Non lo so, ma sicuramente amplierà la nostra consapevolezza.

A chi mi aveva chiesto di pensare ad un nuovo corso avevo promesso un corso ‘giocoso’: ed infatti ogni incontro si concluderà con un gioco, che cercherò di rendere più collettivo possibile anche se attraverso uno schermo.

Ma poi, inventarsi un personaggio e calarcisi dentro è sempre stato un gioco bellissimo per noi bambini.

Vogliamo provare a ridiventarlo con Avatar?


AVATAR! – corso di scrittura creativa in 10 incontri settimanali in modalità online

Inizio: dal 12 Aprile 

Quando: il lunedì –  Orario dalle 21 alle 23

Dove: su Zoom, con link che invierò il giorno stesso dell’incontro; resterà sempre lo stesso, ma ve lo ricorderò ogni settimana.  Ci saranno anche ‘stanze separate’ cioè momenti di incontro a coppia nella stessa serata, per poi ritrovarci tutti insieme.

Contributo: Il contributo che vi chiedo è di 80 euro, per chi ha già fatto in passato uno dei miei corsi; di 100 euro per chi si iscrive per la prima volta.

Iscrizioni (entro il 31 marzo, se possibile!) tramite la mia email: milapapucci@gmail.com. Agli iscritti indicherò sempre via mail le modalità di pagamento.

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Concetta Mirabella
Concetta Mirabella
3 anni fa

Ciao Mila,
Mi piacerebbe partecipare ma non posso il mercoledì, invece il giovedì posso partecipare e non posso usare zoom perché i miei limitati mezzi tecnologici, mi impediscono di aprire l’audio con zoom, cosa che non accade con Skype e con meet, non so perché con zoom ho questa problematica.
Quindi questi due ostacoli per me sono insuperabili. Se per caso cambiate giorno e piattaforma, mi farà piacere partecipare. Un abbraccio
Concetta