UN PICCOLO AMORE
Se non l’hai già fatto, vai prima a leggere l’articolo SIAMO TUTTI SCRITTORI. Ti aiuterà a capire il senso di questo esercizio.
Individuate un vostro piccolo amore, per la precisione un oggetto che vi è molto caro, meglio se non è presente di fronte a voi in questo momento.
Adesso chiudete gli occhi e pensate a quell’oggetto per qualche minuto, ricreatelo nella vostra mente, cercate di visualizzarlo e di sperimentarlo con tutti i vostri sensi (il suo colore, il suo odore, il rumore se ne ha, la forma, è freddo, è caldo?).
Entrate, ma a distanza, in contatto fisico con lui. Quando sentite di averlo aprite gli occhi e scrivete la sua descrizione.
E subito dopo rievocate la vostra storia con lui; scrivete come è arrivato da voi, perché vi è così caro.
Questo esercizio ha delle ‘estensioni’ che se volete potete sperimentare:
1) Nella descrizione dell’oggetto non lo nominate mai. Quando avete fatto l’esercizio andate a cercare qualcuno che abbia voglia di ascoltarvi e leggetegli la vostra descrizione: vedete se indovina di che oggetto si tratta. Naturalmente ci saranno oggetti facili da indovinare per chiunque ed altri forse impossibili per chi non li conosce, ma non ve ne preoccupate. Cercate semmai di capire se nel descriverlo avete ‘saltato’ qualcosa che potesse farlo riconoscere più facilmente.
2) Se lo avete vicino, andate a cercare il vostro oggetto. Prendetelo in mano, o toccatelo: sentite se la vostra percezione sensoriale dal vivo è molto diversa da quella che avevate costruito a distanza, ed in caso, chiedetevi perché. Potrebbe essere che nel ‘pensarlo’ si siano sovrapposte percezioni diverse, magari legate a delle memorie: una cosa piccola può esservi sembrata più grande, perché collegata ad una vostra memoria di bambino; una cosa fredda al tatto potreste esservela ricordata tiepida, perché magari nel ricordo c’era una giorno di sole, e così via.
Esplorate! Non fermatevi mai al primo impatto con le cose.
Se volete un esempio, nella sezione ‘Testi’ trovate un testo scritto con questo esercizio La teiera