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NON C’E’ GUSTO.. CHE NON SI POSSA SCRIVERE

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Questa volta affrontiamo il più piacevole dei nostri sensi, beh almeno per me! Il gusto. Se non l’hai ancora fatto, leggi prima SAPPIAMO USARE I NOSTRI SENSI?

Grandi capolavori letterari contengono descrizioni di cibi e pasti fantastici (uno per tutti, la descrizione del timballo di maccheroni che il Principe Salina offre ai suoi ospiti nel ‘Gattopardo’), e ti assicuro che se descrivi bene un cibo che ti piace, fai venire l’acquolina in bocca a chi legge. Un altro trucco simpatico per tenere avvinti i lettori, che  sembrano gradire molto di questi tempi i libri in cui entra in un modo o nell’altro la gastronomia, spesso di altre culture. Spesso in fondo al libro si trovano anche le ricette dei cibi descritti! Non saranno tutti dei capolavori, ma a quanto pare incontrano il favore del pubblico: ti scrivo in fondo qualche titolo, ma veramente l’editoria ne è piena.

E quindi, se vuoi utilizzare il cibo nei tuoi racconti, ma anche se vuoi imparare a gustartelo di più, ti propongo un semplice esercizio, che puoi utilizzare anche come gioco in una cena tra amici. Fatti preparare da qualcun altro (tu non devi vederli) cinque diversi pezzetti di qualcosa da mangiare: ti consiglio di iniziare con cibi di un solo ingrediente, come cinque frutti diversi. Con gli occhi chiusi assaggiali uno per volta, prima sentendone la consistenza in bocca, poi mordendoli per lasciare che rilascino tutto il loro sapore. Senti qual’è la prima impressione che ti suscitano, ma lasciali un po’ in bocca, girandoli con la lingua,  finché non pensi di averli sentiti appieno. Intanto annota mentalmente ( o registra sul registratore del cellulare) la descrizione che senti più adatta, gli aggettivi che li definiscono meglio, i paragoni che ti vengono in mente (“ha un sapore dolce, acidulo, aspro,  come….”). prova a cercare anche per definirli aggettivi che vengano da altri campi sensoriali (ha un sapore limpido), e naturalmente cerca di indovinare cosa stai mangiando! Tieni conto che userai definizioni che riguardano anche la consistenza, e quindi nella tua descrizione entrerà anche il tatto, affidato in questo caso alla tua lingua e ai tuoi denti. Adesso puoi passare ai sapori più complessi, i cibi in cui entrano più ingredienti (un dolce, uno sformato, qualcosa con ripieno), e ripetere l’esercizio cercando di individuare tutti i componenti.

Adesso che hai imparato tutte le volte che mangi concediti il tempo di assaporare le cose, e mangia lentamente, che farà bene anche alla tua digestione!

Se poi vuoi proporre una pietanza che ti piace molto e che sai cucinare, descrivi passo per passo la creazione del tuo piatto, senza lesinare sugli aggettivi, sia per descrivere i singoli ingredienti che i gesti da fare per comporlo. Non gettare via le descrizioni, né degli assaggi né della tua creazione culinaria: potrebbero venirti utili quando scrivi, se anche a te piace la ‘gastronomia letteraria’.


Suggerimenti di lettura:

Laura Esquivel “Dolce come il cioccolato” – – trad. Silvia Benso – edizioni Garzanti 2015

Muriel Barbery “Estasi culinarie” – trad. Emanuelle Caillat e Cinzia Poli – edizioni E/O 2008

Marsha Mehran “Pane e acqua di rose” trad. Chiara Brovelli – edizioni Neri Pozza 2009

José Manuel Fajardo “Il sapore perfetto” trad. Pino Cacucci – edizioni Guanda 2006

 

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