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ALLENARSI

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Sì, è vero, ci sta che una folgorante intuizione ti colga vedendo un tramonto stupendo, o un dolore senza limiti ti travolga dopo la perdita del tuo amore, o una tenerezza sconfinata rammollisca tutte le tue ossa nel vedere il tuo nipotino che ti sorride con due denti soltanto, e tutto questo ti generi una voglia di scriverlo, e la scrittura si impregni di quelle emozioni, dei colori del tuo cuore, e tutto questo ti dia alla fine una grande soddisfazione, o sollievo.  Soprattutto quando, leggendolo a qualcun altro, lo vedrai commuoversi o ridere, o illuminarsi di comprensione. E poi, l’ho già scritto in un altro articolo, bisogna vivere le cose fin dentro il più profondo se stessi per raggiungere gli altri, i propri lettori. SIAMO TUTTI SCRITTORI

Ma – e non è una contraddizione – se non è solo un attimo della tua vita che vuoi scrivere, se vuoi fare della tua scrittura qualcosa di permanente, magari anche una risorsa economica o magari solo un sostegno psicologico alla tua quotidianità, che tu scriva per una rivista, o per un sito online come questo, che tu abbia in testa l’idea per un romanzo o un racconto, l’allenamento serve. Proprio come per uno sport, con l’esercizio si riesce a migliorare, ad esprimere la propria interiorità, a non dar più retta alla voce che ti dice che stai perdendo tempo, che non ne hai voglia. Posso portarvi ad esempio “Arancio”, il mio racconto fantasy che pubblico a puntate su questo sito: sono partita quasi per scommessa con me stessa scrivendo su un sito web su cui scrive chiunque lo voglia, partendo da un mini racconto che avevo già scritto, ma che non mi sarebbe mai bastato per quel sito, che richiedeva dieci episodi di cinquecento battute l’uno. E per stare al passo, perché ogni episodio era letto e commentato dagli altri scrittori, che aspettavano il seguito, sono stata obbligata a continuare a scriverlo. Dopo la seconda puntata mi sono accorta che mi dava soddisfazione anche solo scriverlo per me, anche se andando avanti ero obbligata a fare qualche ricerca sui termini che usavo, sulle descrizioni che avevo in testa, e quindi il tempo della scrittura diventava più lungo.

A dire la verità io sono ancora nella prima fase dell’allenamento… faccio ancora un po’ fatica e non sono arrivata a quel momento in cui, come salendo in montagna, o correndo,  il fiato si rompe e tu vai!, però sono fermamente convinta che se continuo ad allenarmi, arriverà il momento in cui scrivere sarà solo un piacere… o almeno soprattutto un piacere.

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Una cosa importante per scrivere con continuità senza stressarsi è anche non porsi delle aspettative iniziali del tipo questo deve diventare il romanzo dell’anno oppure darsi direzioni precise, del tipo devo assolutamente scrivere poesia.  Scrivere, e basta, dandosi la libertà di scrivere quel che viene. C’è sempre tempo per rivedere e correggere, e stare attenti all’ortografia e alla sintassi, come sappiamo, ci blocca subito. SCRIVERE BENE O SCRIVERE E BASTA? Però è importante farlo regolarmente, dandosi delle regole da seguire. Che so, scrivo mille battute alla settimana, oppure quattro fogli di quaderno se scrivo a mano: con scioltezza, senza pensare a chi leggerà, godendosi il momento. All’inizio è un po’ dura, un po’ come per gli anziani come me andare a camminare mezz’ora tutti i giorni perché fa bene, però poi ti diventa un’abitudine ed allora è molto più leggero: adesso metto la sveglia all’alba (che per me sono le sette e mezzo…)  e appena mi alzo mi vesto per andare a camminare, così poi non ho più scuse.

Uno degli scopi principali della scrittura – dice Natalie Goldberg in “Scrivere Zen”1Natalie Goldberg – Scrivere Zen – traduzione di Bernardo Draghi – Ed.ni Astrolabio Ubaldini 1987 consiste nell’imparare a dare fiducia alla propria mente e al proprio corpo. Se si impara ad aver fiducia nella propria voce, questa fiducia può essere applicata ad una lettera commerciale, a un romanzo, ad una tesi di laurea, a una commedia, ad un’autobiografia. Ma è qualcosa a cui si deve sempre far ritorno, per poi ripartire.(….) Se ci si vuol mettere a scrivere un romanzo va benissimo, ma non per questo si deve smettere di fare esercizio.  E’ questo a mantenerti in sintonia con la scrittura, come la ballerina che si scalda prima di salire sul palcoscenico.

Il bello è che nella pratica della scrittura ci si può abbandonare a quello che si vuole, fare le evoluzioni più sfrenate: non c’è nessuna direzione imposta, e riguarda tutto il nostro essere nel momento in cui stiamo scrivendo. E’ il nostro bosco selvaggio dove andiamo a raccogliere le energie prima di potare il giardino, scrivere i grandi libri, i grandi romanzi.

E quindi, perché non iniziate subito? Regalatevi questo momento per scrivere, scrivete qualsiasi cosa vi attraversi il corpo e la mente in questo istante, magari iniziando da ‘in questo preciso momento’ ed andando avanti con la scrittura automatica. SCRITTURA AUTOMATICA – ESERCIZIO BASE

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